Omicidio Biagi, dopo venti anni torna la storia del covo Br di via Montecuccoli
ROMA – In questi giorni è stato celebrato il ventesimo anniversario della scomparsa di Marco Biagi. Gli spararono a Bologna sei colpi di pistola sotto casa dove lo aspettavano la moglie Marina e i due figli Francesco e Lorenzo che avevano 19 e 13 anni. Furono subito le nuove Brigate Rosse a rivendicare l’omicidio, l’ultimo organizzato da questo gruppo.
Biagi si occupava di politiche ed economia del lavoro. Era un editorialista del Sole 24 ore e docente di diritto del lavoro a Modena. Dagli anni Novanta aveva ricoperto incarichi come consulente di diversi ministeri in governi di centrodestra e centrosinistra. Porta il suo nome la legge che lui ha contribuito a stendere, anche se dentro c’è solo parte del suo Libro Bianco: è stato ucciso un anno prima che venisse approvata. La legge Biagi è quella che ha portato una maggiore flessibilità nella contrattualizzazione toccando anche l’articolo 18, quello che riguarda i licenziamenti.
Tante risposte arrivarono solo nel 2003, quando nel dicembre venne trovato il covo dove tutto era stato pianificato: era in una cantina del palazzo al numero 3 di via Montecuccoli, nel quartiere Prenestino. Fu proprio qui che Marco Mezzasalma ebbe a trasportare il materiale da via Maia, l’appartamento utilizzato dal gruppo di presunti brigatisti arrestati a Roma dalla Digos nell’ottobre scorso e frequentato anche da Mario Galesi e Nadia Desdemona Lioce.
E l’attenzione su questa strada romana fu particolarmente alta, in quanto oltre ad essere “senza uscita” e quindi ancora oggi ci si interroga su come e perchè le Br ebbero a scegliere questo posto, carente di vie di fuga in casi di necessità. Ma il balzo delle cronache di venti anni fa, fu subito chiaro: via Montecuccoli era quella stessa strada protagonista della cinematografia italiana, ove venne girato il film “Roma città aperta” con Anna Magnani ed Aldo Fabrizi.
“Una strada – spiega Gianluca Pietrucci owner di Centro Auto Roma srl – che ha fatto la storia seppure in diversi modi, in toni chiari come nel caso della Magnani, ed in toni scuri come nel caso del covo delle Br. In ogni modo in questo lembo di terra romana – spiega Pietrucci – noi abbiamo posto la base del nostro lavoro che portiamo avanti ogni giorno con soddisfazione”.
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